Una volta raggiunti, con un’ascesa impegnativa, i 3343 metri di Punta Penia e dopo aver ammirato lo spettacolo che ti circonda dalla vetta delle Regina delle Dolomiti, non desidererai altro che un buon ristoro.
E lo troverai a Capanna Punta Penia, rifugio spartano ed essenziale, ma dall’accoglienza calorosa. Il mitico gestore Carlo Budel è un ottimo cuoco e, nel corso degli anni, ha affinato ulteriormente le sue abilità ai fornelli. Alla Capanna la cucina è rustica e il menù varia, a seconda degli alimenti a disposizione e del rifornimento di ingredienti freschi, come le verdure. Qui, comunque, trovi sempre il minestrone caldo e rigenerante, la pastasciutta condita con salsa di pomodoro oppure ragù di carne, lo spezzatino con la polenta e diversi dolci, dallo strudel alle crostate. È tutto cotto a legna nella cucina economica del rifugio. Novità dell’estate: la pizza, che Carlo prepara alcune volte la settimana. Niente male per essere sul tetto delle Dolomiti.
La sua storia affonda le radici negli anni Quaranta: fu costruito dalla guida alpina Giovanni Brunner di Canazei, che convertì in rifugio un presidio militare austriaco della Prima Guerra Mondiale, posto in vetta alla Marmolada, recuperando i materiali portati in quota dai soldati negli anni 1915-1917. Il tempo, si sa, in montagna muta velocemente e il rifugio oggi offre a escursionisti e alpinisti anche la possibilità pernottamento con sei posti letto. Trascorrere la notte in questa capanna, ancorata alla roccia con tiranti di acciaio, è un'esperienza davvero incredibile. E, al mattino, scopri di svegliarti sopra le nuvole.
Scopri come arrivare
Verifica, prima di intraprentere l'escursione, la percorribilità delle vie di accesso contattando le guide alpine della valle.