4 marzo 2025 21:00
A Soraga va in scena l'antico rito di "bruciare il carnevale", che segna la fine del periodo più pazzo dell’anno
Allegria, scherzi, balli e tante leccornie. In Val di Fassa, l'ultimo giorno del "Carnascèr" è un'esplosione di festa nelle piazze dei paesi. Qui, il carnevale, per secoli, ha rappresentato il periodo più allegro dell’anno atteso con gioia dagli anziani, che potevano ritornare bambini tra scherzi e battute spiritose contando anche sulla "copertura" delle "faceres" maschere lignee di eccezionale fattura oggi realizzate dagli scultori più celebri di Fassa, e soprattutto dai giovani, che tra febbraio e marzo si univano in matrimonio. Quel gusto dello scherzo e quel piacere di mascherarsi d’un tempo si ritrovano ancora oggi nei diversi eventi del "Carnascèr Ladin", considerato ancora in Val di Fassa il periodo più bello dell’anno.
A Soraga, va in scena l'antico rito di "bruciare il carnevale" o meglio la "strìa", una strega di paglia, per esorcizzare il male e scacciare l’inverno in attesa della rinascita della primavera. Complice l’oscurità della notte, la sera del Martedì Grasso alle 21:00, si conclude tra le fiamme il Carnevale Ladino nel parco davanti alla chiesa (Prà del Preve). Ad aprire il suggestivo appuntamento (alle 20:30), una breve commedia in lingua ladina.
Manifestazione annullata in caso di maltempo.